Destinatario: ARCIGAY
ARCIGAY RIBADISCA CONDANNA DELLA PROPAGANDA PEDOFILA DI MIELI
ARCIGAY RIBADISCA CONDANNA DELLA PROPAGANDA PEDOFILA DI MIELI
A seguito della querela da parte dell'Arcigay di Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day, per presunte dichiarazioni diffamatorie pronunciate durante la sua attività divulgativa sul territorio contro l'ideologia Gender, chiediamo al presidente dell'Arcigay, Flavio Romani, di ribadire pubblicamente, a nome e per conto dell'organizzazione da lui rappresentata, la ferma e dura condanna della propaganda di stampo esplicitamente pedofilo di Mario Mieli, simbolo, per certa parte del movimentismo gay, delle rivendicazioni sociali e politiche Lgbt.
Scrive infatti Mario Mieli nel suo "Elementi di critica omosessuale" (2002, pag. 62): "
« Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l'Edipo, o il futuro Edipo, bensì l'essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l'amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica » |
E nella nota 88 si legge:
- «Per pederastia intendo il desiderio erotico degli adulti per i bambini (di entrambi i sessi) e i rapporti sessuali tra adulti e bambini. Pederastia (in senso proprio) e pedofilia vengono comunemente usati come sinonimi»
Chiediamo pertanto al Presidente dell'Arcigay di ribadire pubblicamente le distanze dell'Arcigay dal pensiero di Mario Mieli e da quanti, nell'associazionismo Lgbt, ne fanno una figura di riferimento valoriale e addirittura educativa.