Destinatario: sindaco di Verona Flavio Tosi
No al registro comunale delle famiglie arcobaleno
No al registro comunale delle famiglie arcobaleno
Siamo venuti a sapere che il 3 febbraio scorso la Giunta comunale da Lei presieduta ha deciso di rilasciare un attestato alle “famiglie anagrafiche legate da un vincolo affettivo”, mettendo di fatto sullo stesso piano le coppie omosessuali e le famiglie formate da un uomo e una donna, vero pilastro della società. Abbiamo poi letto le Sue dichiarazioni sulla stampa, con le quali cerca di attenuare questa decisione distinguendo tra “unioni” e “famiglie”, e con la necessità di riconoscere particolari diritti alle coppie di fatto, il cui numero è particolarmente cresciuto negli ultimi anni.
Distinguere tra unioni e famiglie è solo una questione di termini e non di sostanza. Confondere le coppie di fatto, per lo più formate da un uomo e una donna (con/senza figli), con le unioni di due uomini o di due donne, non è certamente un servizio alla verità.
Le istituzioni dovrebbero incoraggiare legami stabili, basati non solo sul vincolo affettivo, ma anche sulla responsabilità, sulla solidarietà, sulla mutua assistenza, sull’apertura alla vita e sull’impegno educativo nei confronti dei figli; valori che solo il contratto matrimoniale può garantire, con effetti tutt’altro che trascurabili: riduzione dei traumi infantili, dei contenziosi legali, degli interventi del tribunale dei minori, della richiesta di nuove case popolari dovuta alle separazioni, delle nuove povertà, dei costi complessivi dei servizi sociali, eccetera.
Le coppie di fatto omosessuali invece non offrono queste garanzie; sono scelte private, non concorrono al bene comune e, non avendo rilevanza pubblica, non possono essere riconosciute solo per ottenere un consenso sociale. Le istituzioni dovrebbero piuttosto aiutare le famiglie fondate sul matrimonio e favorire la formazione di nuove famiglie, come previsto dalla Costituzione (artt. 29 e 31), rimuovendo le attuali discriminazioni nei servizi e nella tassazione.
Richiamando l’art. 7 dello Statuto comunale e il Suo stesso programma di governo,
LE CHIEDIAMO QUINDI
di sospendere il provvedimento, con il quale questa Amministrazione vuole riconoscere le famiglie o le unioni anagrafiche legate da vincolo affettivo, e di non emanare alcuna ordinanza sindacale conseguente.