Vogliamo vedere Unplanned in Italia

NON METTETE FILTRI POLITICI

 

Vogliamo vedere Unplanned in Italia

Vogliamo vedere Unplanned in Italia

020.000
  15.812
 
15.812 firmato. Raggiungiamo 20.000!


"Ciò che ha visto ha cambiato tutto."


Negli Stati Uniti il film Unplanned è andato oltre ogni aspettativa, incassando più di 6 milioni di dollari sono nel primo finesettimana di proiezione. Un successo è enorme, considerando la delicatezza anche politica del tema trattato: la verità sull'aborto e sull'enorme business che vi gravita intorno.


La prima di Unplanned stata preceduta da una campagna di attacchi contro la casa produttrice Pure Flix, il blocco dell'account twitter del film e il sistematico insabbiamento di qualsiasi pubblicità o discussione sui più importanti media, che si sono rifiutati di darne notizia, di parlarne, di far sapere che c'è un film che attacca la più grande azienda di aborti di massa del mondo: Planned Parenthood.


Unplanned racconta la storia di Abby Johnson, dipendente di successo della filiale texana di Planned Parenthood, la più grande azienda di aborti del mondo. Abby Johnson è sempre stata una fiera sostenitrice del "diritto" all'aborto, ma nel 2009 è diventata un'attivista pro-life guardando praticarne coi propri occhi. L'esperienza è stata così traumatica da mandare in crisi tutti i suoi convincimenti. Da allora, dedica la sua vita per combattere Planned Parenthood, l'azienda per cui lavorava, e per sostenere il diritto alla vita di tutti i concepiti.


Da quando il film è stato rilasciato il 29 marzo scorso, è stato proiettato in 1700 sale degli Stati Uniti, rendendo Unplanned il film pro-life di maggior impatto e successo mai realizzato.


CitizenGO ha deciso di lanciare una campagna per favorire la distribuzione del film in tutto il mondo, compresa l'Italia. Abbiamo infatti ragione di temere che a causa del tema "politicamente scorretto" la diffusione di Unplanned sarà contrastata, anche politicamente, in ogni modo. In molti non vogliono assolutamente che le persone sappiano quanti miliardi girano intorno al business dell'aborto.


Con questa petizione chiediamo al circuito cinematografico italiano di accogliere Unplanned e favorirne la distribuzione, perché ci sono decine di migliaia di spettatori pronti ad acquistare il loro biglietto per vederlo in più città possibili. I destinatari della petizione sono l'Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC) e l'Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali (ANICA), l'Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC) e la Federazione Italiana dei Cinema d'Essai (FICE).


Sostieni Unplanned: firma e diffondi la petizione!

020.000
  15.812
 
15.812 firmato. Raggiungiamo 20.000!

Completa la tua firma

Firma subito questa petizione!

 
Please enter your email
Please enter your first name
Please enter your last name
Please enter your country
Please enter your zip code
Per firmare seleziona una voce:
We process your information in accordance with our Privacy Policy and Terms of Service

Vogliamo vedere Unplanned in Italia


Alla cortese attenzione:

Dott. Mario Lorini

Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC)

Dott. Adriano Bianchi 

Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC)

Dott. Domenico Dinoia

Federazione Italiana dei Cinema d'Essai (FICE)

Dott. Francesco Rutelli

Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali (ANICA)


Egregi presidenti,

lo scorso 29 marzo è uscito nelle sale americane il film Unplanned, prodotto dalla Pure Flix, sulla storia vera di una dipendente di successo della più grande azienda abortiva del mondo divenuta poi tra le più attive sostenitrici del diritto alla vita a seguito di una profonda crisi di coscienza. Il film documenta in modo serio e non ideologico l'enorme business che gravita intorno al vero e proprio mercato degli aborti di massa.

Nel solo primo finesettimana di proiezione, Unplanned ha incassato più di 6 milioni di dollari, nonostante i tentativi di boicottaggio politico che hanno provato in ogni modo a impedirne la pubblicità e la distribuzione. Tentativi che, temo, possono ripetersi altrove nel mondo.

Da utente del circuito cinematografico italiano Vi chiedo pertanto, per quanto di vostra competenza, di accogliere e favorire senza pregiudizio la distribuzione di Unplanned anche in Italia, perché decine di migliaia di persone come me non vedono l'ora di acquistare il proprio biglietto per vederlo insieme a tanti amici.

Spero vivamente che il circuito da voi rappresentanto non voglia porre filtri politici e ideologici di alcuna natura alla diffusione di prodotti che chiunque può liberamente scegliere di vedere o non vedere ma che in ogni caso restano libera espressione professionale, artistica e culturale, anche di cui il mondo del Cinema ha bisogno per vivere e, soprattutto, sopravvivere.


[Il tuo nome]

Vogliamo vedere Unplanned in Italia


Alla cortese attenzione:

Dott. Mario Lorini

Associazione Nazionale Esercenti Cinema (ANEC)

Dott. Adriano Bianchi 

Associazione Cattolica Esercenti Cinema (ACEC)

Dott. Domenico Dinoia

Federazione Italiana dei Cinema d'Essai (FICE)

Dott. Francesco Rutelli

Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali (ANICA)


Egregi presidenti,

lo scorso 29 marzo è uscito nelle sale americane il film Unplanned, prodotto dalla Pure Flix, sulla storia vera di una dipendente di successo della più grande azienda abortiva del mondo divenuta poi tra le più attive sostenitrici del diritto alla vita a seguito di una profonda crisi di coscienza. Il film documenta in modo serio e non ideologico l'enorme business che gravita intorno al vero e proprio mercato degli aborti di massa.

Nel solo primo finesettimana di proiezione, Unplanned ha incassato più di 6 milioni di dollari, nonostante i tentativi di boicottaggio politico che hanno provato in ogni modo a impedirne la pubblicità e la distribuzione. Tentativi che, temo, possono ripetersi altrove nel mondo.

Da utente del circuito cinematografico italiano Vi chiedo pertanto, per quanto di vostra competenza, di accogliere e favorire senza pregiudizio la distribuzione di Unplanned anche in Italia, perché decine di migliaia di persone come me non vedono l'ora di acquistare il proprio biglietto per vederlo insieme a tanti amici.

Spero vivamente che il circuito da voi rappresentanto non voglia porre filtri politici e ideologici di alcuna natura alla diffusione di prodotti che chiunque può liberamente scegliere di vedere o non vedere ma che in ogni caso restano libera espressione professionale, artistica e culturale, anche di cui il mondo del Cinema ha bisogno per vivere e, soprattutto, sopravvivere.


[Il tuo nome]