BASTA ESPERIMENTI IDEOLOGICI
Non bloccate la pubertà dei bambini: stop alla Triptorelina libera
Non bloccate la pubertà dei bambini: stop alla Triptorelina libera
Al Ministero della Salute: no alla somministrazione libera del farmaco che blocca la pubertà dei bambini
Lo scorso 25 febbraio l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha emesso un provvedimento, registrato in Gazzetta Ufficiale il 2 marzo, che autorizza la somministrazione della Triptorelina agli adolescenti in crisi di identità sessuale: la medicina, generalmente usata per il contrasto dei tumori, quindi con effetti pesantissimi sul corpo e sulla psiche, è in grado di bloccare il naturale sviluppo della pubertà con effetti anche irreversibili.
La delibera dell'AIFA pone la somministrazione della Triptorelina a carico del servizio sanitario nazionale: gli interventi in cui sarà somministrata saranno pagati coi soldi dei cotribuenti italiani.
In un comunicato congiunto il Centro Studi R. Livatino e l'associazione Scienza&Vita hanno ribadito che:
- il c.d. farmaco viene immesso nell’elenco del SSN in carenza di studi clinici e di follow-up a lungo termine;
- è alto il rischio, adoperando la triptorelina per bloccare la pubertà fino a 4 anni circa – dai 12 ai 16 anni d’età –, di indurre farmacologicamente un disallineamento fra lo sviluppo fisico e quello cognitivo del minore;
- non esistono evidenze sull’effettivo pieno ripristino della fertilità nel caso di desistenza dal trattamento e di permanenza nel sesso di appartenenza;
- resta sospesa la questione del consenso all’uso del c.d. farmaco, vista la scarsa consapevolezza di adolescenti e preadolescenti circa le proprie potenzialità. Premesso poi che la capacità di agire viene raggiunta al compimento della maggiore età, come faranno i medici a garantire che il consenso di un pre-adolescente cui si intenda somministrare la triptorelina sia “libero e volontario”? Che cosa accadrà se i genitori vorranno accedere alla “cura” e il minore no, o il contrario, o, ancora, in caso di contrasto fra genitori? Potrà il genitore (o il tutore) esprimere l’assenso a un atto di disposizione del corpo altrui, in evidente contrasto con l’ordinamento vigente?
A ciò si aggiunge il fatto che l'Agenzia Italiana del Farmaco ha emesso tale decisione al di fuori delle proprie competenze amministrative e, a quanto risulta, senza coinvolgere il Ministero della Salute.
È gravissimo che si autorizzi la somministrazione di un farmaco così potente e invasivo sul corpo in pieno sviluppo di minori le cui problematiche psicologiche possono riassorbirsi naturalmente col proseguire della crescita e della maturazione psico-fisica. Gravissimo che si autorizzi la sospensione della pubertà senza tenere in conto il fatto che spesso non si può tornare indietro, né prevedere quali saranno gli esiti della somministrazione a livello sanitario nel singolo paziente.
Gravissimo, infine, che si continui a mandare messaggi che incoraggiano i minori in stato confusionale sulla loro identità sessuale a modificare pesantemente il proprio corpo per adeguarlo a stati psichici che possono cambiare nel tempo, e non invece a fare il contrario: adeguare lo stato psichico in confusione alla realtà e all'evidenza del corpo, che dice in maniera fisica e oggettiva qual è la vera identità sessuale del ragazzo o della ragazza.
Firma la petizione per chiedere al Ministero della Salute di prendere immediati provvedimenti per annullare la disposizione dell'AIFA e assicurarsi che l'ente non oltrepassi mai più i limiti dei propri poteri in futuro, specialmente su temi così delicati e invasivi nella vita dei minori.